Scampia è un quartiere di
Napoli tristemente noto per la presenza organizzata della camorra, purtroppo molto
meno interessante, dal punto di vista dei mass media, per la quantità e per la
qualità delle associazioni che operano sul territorio. Associazioni che
lavorano con grande serietà e convincimento per garantire occasioni di
socialità e di crescita alle persone che vivono nel quartiere.
A Scampia si svolge annualmente, all’insegna della frase
dostojevskiana La bellezza salverà il
mondo, un Simposio internazionale di arte contemporanea giunto alla sua
settima edizione.
Durante il simposio di
quest’anno 2015 è stato presentato,
oltre al lavoro di altre artiste ed artisti, il progetto La via di Maurizio Follin.
Ecco così Enrico Muller,
presidente della cooperativa Occhi Aperti, organizzatrice del simposio,
costruire una casa aperta ( forse CasArcobaleno, sede delle attività?)
per poi decidere che una
stella cometa è per lui più congeniale ad indicare una via.
Come
CasArcobaleno così Il giardino dei mille colori, gestito dalle suore della
Provvidenza, è luogo di costruzione di sapere e di accoglienza. Mentre siamo al
lavoro arriva in visita un gruppo di suore missionarie ed una di esse, molto
interessata, si cimenta con le tessere
mentre
Bryan Profeta restituisce il senso della relazione educativo affettiva dei
luoghi realizzando un cuore
e
Daniel, dolcissimo bimbo Rom, verbalizza la sua fiaba modificando leggermente
l’immagine per raccontare, in tre fasi, quasi una sequenza di cartone animato,
di un ragazzino che trova per strada un pallone
e comincia a giocare
E’
un piede il mezzo che Francesco, giovane recuperato all’istruzione e
all’educazione attraverso il progetto Io
valgo, sceglie di realizzare con le tessere per percorrere la sua via
futura
mentre
suor Edoarda ragiona sulla forma di un pesce che liberamente nuota in un mare
dove i percorsi non sono tracciati
Ludovica,
giovane del servizio civile, e Francesca, docente del progetto Io valgo, si
cimentano con la forma della spirale
Cristina
Rossi, giornalista e critica del simposio, elabora la forma di una regina del
mare
e
Gianluca Raro, pittore muralista invitato al simposio, di Scampia e legato al
quartiere, rappresenta una delle vele, terribili edifici, illuminata dal sole.
Daniel
ed Eleonora elaborano insieme un forma gioco,
ancora
Eleonora elabora un fiore
ed
Emanuele ricostruisce la felicità di un tuffo in mare
e
Grazia, la mamma dei due cuccioli, ci regala l’allegria della mano infantile
che tiene stretto un palloncino in attesa del felice stupore del volo alto.
Pippo,
docente, realizza, sulle piastrelle recuperate tra i rifiuti abbandonati per
strada, una via stellata sulla quale i passi azzurri e bianchi delle tessere si
alternano in una sorta di omaggio a Maurizio Follin, creatore del progetto La via
A
Maurizio va la riconoscenza di chi ha assistito al video di documentazione del
progetto e di chi ha partecipato materialmente ad esso per l’occasione offerta
di sperimentazione di una nuova esperienza arricchente.
Antonella Prota Giurleo